29 Aprile 2024

Intervista ai Darkhold

I Darkhold sono una nuova band heavy thrash metal nata da percorsi diversi dei propri elementi (ex membri di methedras, nefastis, self disgrace e syndrome), le cui abilità e atteggiamenti personali si fondono insieme nei preachers, l’unico tributo europeo ai thrashers americani: testamento . C’è immediatamente necessità e urgenza di mettere in risalto la creatività e il gusto personale per costruire prodotti originali, dove la parola principale è libertà composizionale: 9 canti pieni di intensità ritmica, colpi di thrash anni ’80 e ’90, heavy metal classico, groove moderno e soluzioni vocali mordenti e melodiche.
Pentiti i tuoi peccati verso la fortezza oscura

Musicnews – Ciao, come nasce “Tales From Hell”?
Darkhold –
Tales From Hell, il nostro assoluto debutto discografico, è in realtà il primo tassello di un progetto ben più ampio che mi frullava in testa già da parecchi anni, ossia la creazione di un percorso musicale che si dipanasse su più album e che portasse il valore della parola concept a uno stadio successivo, senza quindi limitarsi a un album soltanto ma inglobandone tutta la storia, come un grande progetto cinematografico orchestrato in più film diversi tra loro ma con un filo conduttore assoluto che ne schiavizzasse la visione, e ho volutamente scelto il Peccato, perché chi più e chi meno siamo in verità tutti suoi schiavi, nelle forme più disparate e disperate… Quindi, basandomi sulla magnificenza costruttiva del percorso peccaminoso della Divina Commedia, è stato naturale applicare i gironi infernali ai protagonisti delle storie di ogni brano, che in questo caso sono i personaggi delle fiabe, delle favole e delle storie che mi venivano raccontate o lette da bambini per farmi addormentare e sognare: storie utili per distaccarmi anche solo per poco dalla realtà, ma che mi hanno lasciato anche tante domande senza risposta e una notevole inquietudine morale e spirituale, amplificata ulteriormente nell’ultimo decennio dal mio percorso come padre di un bambino ormai dodicenne e vicino al passaggio verso l’adolescenza, periodo in cui di solito si smette di sognare e si affrontano i propri problemi, e i propri fantasmi, in una maniera più diretta e meno sognante. Proprio per questo ho costruito la trama di Tales From Hell sul concetto molto moderno di Ucronia, ossia il provare a capire come la vita sarebbe cambiata se ognuno dei protagonisti dei brani avesse preso scelte diverse rispetto a quelle classiche che tutti noi conosciamo da sempre, in un caleidoscopico multiverso di possibilità inquietanti e altamente spiacevoli da esaltare ulteriormente il concetto stesso di Peccato, come situazione inevitabile e incontrovertibile, anche per personaggi desiderosi di lieto fine come Pinocchio, Hansel e Gretel, Cappuccetto Rosso, la Bella e la Bestia o il Gobbo di Notredame.

Musicnews – Spiegateci come è nata l’idea della copertina!
Darkhold –
La copertina è un lavoro grafico molto elaborato da parte di Andrea Rota di Anatomink Studio, un tatuatore bergamasco di grande valore e vincitore di molti premi, che in questa occasione si è superato nella creazione di una pala unica in bianco e nero che potesse rappresentare al meglio l’uscita dall’Inferno dei personaggi delle fiabe capeggiati dal Pifferaio Magico, in cerca di redenzione nel mondo odierno; ci sono un sacco di particolari tracciati in questa rappresentazione grafica, alcuni ben visibili e marcati, altri decisamente più velati ma di notevole effetto e suggestione, sta a voi scoprirli scrutando l’opera; opera che è stata poi colorata e valorizzata al meglio dall’estro moderno di Maurizio Piccinelli e i suoi Sabnock Design Studio, assolutamente all’avanguardia nella grafica moderna per questo tipo di lavori, e il risultato del genio di questi due artisti è sotto l’occhio di tutti con la copertina intera di Tales From Hell.

Musicnews – Avete un rito scaramantico prima di salire sul palco?
Darkhold –
Nessun rito scaramantico in realtà, semplicemente ci diamo la carica tra di noi e poi sul palco andiamo a briglie sciolte come è giusto che sia, senza paure e senza pensieri ma con la sola voglia di darci dentro senza risparmiarci mai e di far scapocciare più teste possibili o di far scatenare un po’ di pogo come è giusto che sia, anche perché il coinvolgimento del pubblico è la cosa che in realtà più ci appaga: se la gente che viene a vederci live si diverte, allora ci divertiamo anche noi, perché significa che lo stiamo facendo per loro e lo stiamo facendo bene.

Musicnews – Parlando di influenze musicali, a chi o cosa vi ispirate?
Darkhold –
Il nostro è un viaggio attraverso la musica che ci ha formato, partendo dagli anni ‘80 con il suo metal classico ma di immediata presa e comprensione ma influenzato sia dalle sferzate thrash degli stessi anni sia dai primi movimenti alternativi groove dei primissimi anni ‘90: rientrano quindi di diritto tutte le band thrash di caratura e livello degli anni ‘80, sia per il gusto sia per le scelte stilistiche, senza dimenticare le sfumature groove che già iniziavano a manifestarsi alla fine di quella decade.

Musicnews – Nel progetto Darkhold c’è un po’ di tutte le singole esperienze di voi musicisti nelle precedenti formazioni?
Darkhold –
In verità non siamo “artisti” di primo pelo nell’ambiente metal italiano, veniamo da esperienze passate in band longeve quali i Methedras, o anche da band meno longeve ma altrettanto importanti quali Nefastis, Self Disgrace e Syndrome, quindi il nostro esordio nel mondo underground del metal italiano si perde un po’ nella notte dei tempi; il progetto Darkhold invece è nuovo di zecca ed è ciò che ci rappresenta al meglio oggi come oggi, senza ombra di dubbio: è un progetto heavy thrash con sfumature groove, che partendo dal principio di Peccato come concetto assoluto e primigenio, attraverso il tempo e lo spazio ma oltre gli stessi in eterno, costruisce un percorso di analisi e possibilità di redenzione attraverso la sofferenza, la presa di coscienza, l’espiazione della colpa e l’auto redenzione dal Peccato stesso (che si eleva a qualcosa di assoluto), percorso che non sempre ha un lieto fine, anzi…

Musicnews – Salutate i nostri lettori con un messaggio!
Darkhold –
Grazie a tutta la redazione di Musicnews per l’interesse nei nostri confronti e nel nostro progetto e per lo spazio che ci avete concesso in questa fantastica intervista, vi aspettiamo a uno dei nostri prossimi live in giro per l’Italia, tenete d’occhio le pagine Facebook e Instagram perché ci saranno molti aggiornamenti a breve, non vediamo l’ora di svelarveli uno dopo l’altro, e non dimenticate di rimettere i vostri peccati al Darkhold.