Oggi sulle nostre pagine ospitiamo i Black Eyes 2, power duo basso e batteria composto da Nora ed Alessandro che ha pubblicato il nuovo EP “Ostacoli” per You Can’t Records. Abbiamo colto l’occasione per una chiacchierata con loro, nella quale ci spiegano tutto del loro progetto.
MN: Ciao, come nasce “Ostacoli”?
Black Eyes 2: Ciao! Piacere, siamo Nora e Alessandro, basso e batteria. “Ostacoli” è nato tutto in sala prove nel corso del 2021 dai ricordi di alcuni problemi o ansie affrontati negli ultimi anni. L’EP rappresenta delle situazioni scomode e difficili con cui ci siamo scontrati, gli ostacoli appunto, e che ci hanno insegnato qualcosa, sia in positivo che in negativo. Il ritorno in EDAC Studio è stato poi il modo migliore per dare davvero una forma all’EP: conoscevamo già Davide e Andrea, il loro stile ed il loro metodo di lavoro. Sappiamo che sono interessati alle persone e alle loro idee, oltre che alla musica. Lavorare insieme per “Ostacoli” è stato molto sfidante: la loro professionalità ci insegna sempre qualcosa e ci fa mettere in discussione. Speriamo che anche per loro siano state delle giornate piacevoli oltre che produttive.
MN: Quando diventate i Black Eyes 2 e perché avete scelto questo nome?
Black Eyes 2: Entrambi abbiamo iniziato a suonare anni fa, sia da soli che con altre band ed è così infatti che ci siamo conosciuti: ai concerti della nostra zona siamo stati spesso uno il pubblico dell’altro. Il progetto Black Eyes 2 nasce poi nel 2018 ed è allora che abbiamo capito che entrambi eravamo incuriositi dall’idea di avere un duo e che la musica poteva diventare qualcosa di più di un hobby.
Abbiamo scelto “Black Eyes 2” semplicemente perché gli occhi sono lo specchio dell’anima e perché siamo in due. Ci piace pensare che questo nome rappresenti abbastanza il progetto che stiamo facendo crescere, anche se sappiamo tutti che è sempre difficile decidere i nomi. Per noi “Black Eyes 2” significa progettare e imparare, ma anche divertirsi ed esprimersi.
MN: Parlando di influenze musicali, a chi o cosa vi ispirate?
Black Eyes 2: Ascoltiamo tanta musica di tanti generi differenti e crediamo che ci influenzino tutti, in un modo o nell’altro. In questo periodo stiamo ascoltando abbastanza artisti italiani: tra le nostre ricerche recenti ci sono gli Atlante insieme ai Botanici, ma anche i Coma Cose e Margherita Vicario. Se volete restare nel genere musicale allora consigliamo i Boschi Bruciano, The Unikorni e i Bud Spencer Blues Explosion.
MN: “Ostacoli” non è la vostra prima pubblicazione. In che modo il vostro sound si sta evolvendo con il passare del tempo?
Black Eyes 2: Grazie, innanzitutto ci fa piacere si senta che il sound sta cambiando e si sta evolvendo.Rispetto al primo EP siamo sicuramente un po’ più consapevoli della gestione del suono, sia singolarmente che insieme. Stiamo cercando di avere un suono ben definito, meglio se riconoscibile, oltre che pieno di tutte le frequenze e sfumature che ci piacciono, pur restando in due. Il lavoro in sala prove è fondamentale per questo, ma soprattutto il confronto con Davide e Andrea in EDAC Studio ci ha insegnato tantissimo, a partire dall’ascolto.
MN: Quali sono gli obiettivi che vorreste raggiungere con la vostra musica?
Black Eyes 2: Prima di tutto ci interessa divertirci, suonare il più possibile – sia in studio che dal vivo – e imparare: dall’incontro e il confronto con le altre persone ne usciamo sempre arricchiti. Vorremmo continuare a suonare ed avere a che fare con tutti i professionisti coinvolti nel settore, non solo i musicisti. Speriamo di riuscire a portare la nostra musica in giro con noi, di raggiungere più persone che magari si riconoscono in quello che suoniamo. Finché sarà così tanto emozionante e divertente anche per noi continueremo a farlo, immaginiamo quindi per molto tempo ancora.
MN: Che idea avete dei talent come X Factor, che nelle ultime stagioni sta puntando anche su band dalle sonorità rock?
Black Eyes 2: Secondo noi il panorama musicale italiano è molto ricco di tanti artisti di generi diversi, il problema è sempre la comunicazione: il fatto che una band sia meno conosciuta non significa che non sia brava. Purtroppo, però è difficile che progetti molto indipendenti riescano ad emergere da soli ed è forse qui che entrano in gioco i talent, probabilmente. Crediamo siano un’ottima vetrina e ci fa piacere che si stia ampliando la selezione dei generi musicali, così si diversifica la proposta che arriva al pubblico, che magari ascolta rock per la prima volta.
MN: Prossimi step del vostro cammino?
Black Eyes 2: Nell’immediato futuro vogliamo promuovere il più possibile “Ostacoli”, sia online che dal vivo: siamo sempre alla ricerca di occasioni per suonare e di conseguenza di imparare. Continueremo a fare esperienze e da tutte queste emozioni potrebbero anche già nascere dei nuovi brani, chissà. Grazie per queste domande! Buon ascolto.
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