Il duo progressive metal di Reno, Nevada, Four Stoke Baron, ha condiviso oggi un nuovo video musicale per “1000 Threads”, tratto dal loro quarto album, Data Diamond, in uscita domani (31 maggio) tramite Prosthetic Records. “1000 Threads” è la terza puntata della loro narrazione visiva in quattro parti per il filo narrativo intriso di sangue di Data Diamond, che comprende una serie di racconti antologici.
Parlando del singolo e del video musicale, FOUR STROKE BARON commenta: “La sconvolgente scoperta della verità da parte di William è troppo da sopportare. Robert è al di là del possesso e ora in uno stato di completa cattura al di là del suo controllo, e sa esattamente come porre fine a tutto.”
Data Diamond è il sound dei FOUR STROKE BARON nella loro massima sicurezza di squilibrio. Originariamente concepito come due EP separati (uno puramente elettronico – Data, uno pesante – Diamond) che si sarebbero poi fusi insieme in un’unica uscita completa, l’idea si è trasformata in quello che ora è il succinto pugno allo stomaco di un album che si sta dirigendo verso di noi a gran velocità.
Fortemente ispirati dal loro lavoro sul predecessore di Data Diamond, Classics, Witt e Vallarino si sono messi al lavoro nel loro laboratorio per creare la forma più potente e concentrata possibile di FOUR STROKE BARON. “Amiamo Classics, pensiamo che sia uno degli album più belli di sempre”, afferma inequivocabilmente la coppia. Se hanno qualche critica da fare al loro lavoro precedente, è semplicemente che non hanno spinto abbastanza oltre i propri limiti, sentendosi come se ci avessero messo un po’ troppo tempo per arrivare al punto.
Nessuna affermazione del genere potrebbe essere fatta contro Data Diamond, un’immersione vertiginosa di meno di 40 minuti nelle psiche sconvolte dei suoi creatori. Le tracce di Data Diamond sono agili ma lasciano comunque abbastanza spazio a svolazzi idiosincratici che lo contraddistinguono come un vero e proprio capolavoro dei FOUR STROKE BARON. Se Classics era un piatto di indulgenza che spaccava la pancia di Man vs. Food, Data Diamond è un piatto di lusso di Gordon Ramsay, servito con un contorno di follia. Trovando un complice in Paul Masvidal dei Cynic, il trio diventa un po’ psichedelico nell’omonima traccia di chiusura dell’album, nonché la più estesa, che vede anche Adam Janzi dei Vola alla batteria.
Tematicamente, questa è la loro antologia più omicida fino ad oggi. Tra coloro che si ritrovano coinvolti in queste storie ci sono un CEO di Radio Shack, un cyborg acclamato a livello internazionale, un trafficante accidentale di parti del corpo umano e il leader di una setta della morte che si trova in un minimarket. La visione anomala del mondo dei FOUR STROKE BARON prende una piega particolarmente oscura nelle canzoni di Data Diamond, eppure, come sempre, le macabre tragedie sono impreziosite da melodie orecchiabili, ganci pop per giorni e un grande fiocco scintillante di positività.
I sintetizzatori sono un elemento guida per tutta la lunghezza dell’album, con più elettronica oscura che si infiltra nel suono della band che mai prima, contrassegnandolo come il più sperimentale e intensamente folle che la band abbia mai suonato fino ad oggi. I campioni registrati nelle terre selvagge di Reno, in Nevada, intrecciano il loro tipo di orrore attraverso le melodie deliranti e da inno registrate al quartier generale degli FSB, aprendo la strada verso un futuro incalcolabile con infinite possibilità di dove le loro menti li condurranno in seguito. Sembra proprio che stiano raggiungendo un punto di ebollizione che alla fine squarcierà lo spaziotempo. Con questo, il loro quarto full-length, i FOUR STROKE BARON sono sbocciati nella partnership egocentrica, selvaggiamente sicura di sé e musicalmente squilibrata che erano sempre stati destinati a essere – e suona incredibile.
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