Nell’intricato arazzo del progressive metal è emersa una forza trascendente, meticolosamente realizzata in anni di incrollabile dedizione e guidata da una chiamata divina. Questa forza non è altro che Exodus Rising, una band che intreccia perfettamente abilità musicale e narrativa spirituale in un viaggio mozzafiato che spazia dalla Genesi all’Apocalisse.
La genesi di Exodus Rising è stata innescata da un suggerimento divino che ha costretto NY Charlie e suo fratello, KC Bonet, a intraprendere un’odissea creativa nel cuore di New York City. Al loro fianco c’era Chris Zapa, un virtuoso tastierista e compositore sinfonico, che formava il trio principale che avrebbe dato vita al concept album immaginato.
La loro ricerca dell’eccellenza musicale li ha portati a trovare un batterista straordinario, la cui associazione con l’acclamato artista Prince Royce la dice lunga sulla sua abilità. Insieme, andarono avanti, creando dieci brani che gettarono le basi per un progetto monumentale. Tuttavia, come ha voluto il destino, sono sorte sfide impreviste e il batterista iniziale non è più riuscito a completare il viaggio.
Imperterriti, gli Exodus Rising andarono avanti e, nella loro ricerca di un cantante, si ritrovarono in una serie di incontri con cantanti impressionanti. Eppure, è stato attraverso una preghiera sincera che hanno scoperto J Slate, un cantante con un’estensione di tre ottave, una dedizione incrollabile e una devozione condivisa al divino. Con l’ingresso nell’ovile di J Slate, l’ensemble ha trovato la sua voce, uno strumento celestiale capace di trasmettere le intricate emozioni racchiuse nella loro narrativa.
Mentre la band cercava un batterista che eguagliasse l’eccezionale abilità del loro collaboratore iniziale, che ricordasse il calibro di Mike Portnoy, continuarono la ricerca del pezzo mancante del puzzle. L’attesa costruita mentre Exodus Rising si preparava a svelare un concept album che trascende i confini dei generi musicali, intrecciando elementi di progressive metal con una profonda narrativa tratta dalle pagine sacre della Bibbia.
In un anno cruciale prima dell’inizio della pandemia, Exodus Rising ha posto le basi per un’odissea epica, fondendo l’etereo e il viscerale, il divino e il mortale. Con una formazione di musicisti guidati da una visione condivisa, sono pronti a ridefinire i confini del progressive metal, invitando il pubblico a immergersi nel viaggio spirituale che è Exodus Rising.
PARADISE LOST – (Genesis), ci regala un concentrato di ritmi pesanti, voci evocative e sonorità distorte, un’ascolto coinvolgente e travolgente, il cui andamento genera un vortice di vibrazioni aggressive, con innesti ruvidi e taglienti che lasciano spazio a riff più morbidi e ricercati, creando un sound dinamico ed esaltante.
Una proposta grintosa dal sapore intenso con l’intento a nostro avviso ben riuscito di rendere il brano nell’insieme molto fluido e travolgente, apportando così il suo ottimo contributo alla causa.
Con questo singolo, si lascia senza dubbio un’ottima impronta, suonando con facilità e naturalezza e dimostrando come gli Exodus Rising si sappiano muovere nel loro ambiente musicale, offrendo un genere accattivante ed attuale che rimane nella mente con facilità.
7.0/10
Tracklist:
- “PARADISE LOST – (Genesis)”
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