La band Progressive Death Metal indiana EC{C}ENTRIC PENDULUM ha pubblicato il nuovo lyric video di “Encaged Visions of the Unobstructed”. La canzone è tratta dal full-length “Perspectiva Invertalis”, la cui uscita è prevista per il 6 Settembre su Subcontinental Records. Il nuovo lavoro, disponibile come CD, vinile e in digitale, conterrà 7 tracce nel solco tracciato da Cynic, Death e Opeth!
Guarda il lyric video di “Encaged Visions of the Unobstructed“ qui! https://www.youtube.com/watch?v=-zlEOpyTygY
Pre-ordina “Perspectiva Invertalis”su Bandcamp: https://bit.ly/45Qmkm8
“Perspectiva Invertalis” presenta il ritorno di uno dei membri originali, il chitarrista Ashish Kumar insieme al membro fondatore Arun Natarajan (Moral Collapse) e la ritrovata forza e magia tecnica del batterista Kevin Paradis di BENIGHTED e NE OBLIVISCARIS.
La band ha completato l’album durante la pandemia, suonando nei rispettivi studi sparsi in tutto il mondo. Kevin Paradis ha registrato le sue tracce in Francia, e le parti rimanenti sono state registrate per lo più in India e alcune in Germania. La canzone “In Pretence” presenta anche il talento di Hannes Grossmann (ex batterista dei Necrophagist, Obscura) dietro le pelli. Arjun Mulky e Ankit Suryakanth rafforzano ulteriormente le fondamenta con la loro implacabile sezione ritmica che ricostruisce ulteriormente l’aggressiva struttura clandestina del metal estremo attraverso un intricato gioco di riff. Ogni traccia è un labirinto a sé stante, con melodie spietate e assoli che si completano a vicenda, coinvolgendo istantaneamente gli ascoltatori/spettatori in un vortice di suoni accuratamente realizzati.
Basato su una frase latina che si traduce in “prospettiva invertita”, l’album contiene 7 canzoni nello stile progressive death/thrash metal tipico della band. I testi trattano delle inadeguatezze umane, dell’avidità e di altre qualità negative che parlano del tumulto che si verifica tra l’umanità e le diverse razze. Ha anche una linea temporale primitiva, che non riflette il comportamento umano del 20° secolo ma più del 16° o 17° secolo, quindi la ricerca dell’oro, della terra, delle donne, del piacere, della religione, dei rituali, di Dio, della bellezza e di altri piaceri materialistici. Parla della miopia che porta al caos finale e alla rovina di tutto ciò che è stato creato. Fornendo quindi una “prospettiva invertita” di ciò che è bene e ciò che è male.
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